Il ponte Borbonico Real Ferdinando fu il primo ponte pensile a catenaria in ferro realizzato in Italia, su progetto dell’Ing. Luigi Giura ed inaugurato nel 1832. Questo ponte un tempo univa il Regno delle Due Sicilie, che aveva a nord, come estremo baluardo, la fortezza di Gaeta, e mantenne unite in seguito la provincia di Littoria con quella di Napoli; oggi collega la provincia di Latina a quella di Caserta.
Il ponte fu costruito demolendo una torre voluta dall’Ipata Giovanni in memoria di una vittoria sui saraceni nel 915. Non molto distante, nella seconda metà del X secolo, un’altra torre fu edificata dal principe Pandolfo Capodiferro, per celebrare quella stessa vittoria, e divenne sede di un museo con reperti di notevole valore, grazie all’intervento dell’allora ministro dell’istruzione Pietro Fedele. La collezione venne depredata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi e la torre minata e distrutta.
Il ponte fu teatro della battaglia del Garigliano tra i Sabaudi e i Borboni nel 1860, che portò la conquista dello stesso da parte dell’esercito Sabaudo. Il 14 novembre 1943 la sua unica campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall’esercito tedesco, in ritirata verso Roma dopo l’armistizio. Tuttavia, i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili. La sinergia tra la Soprintendenza per i beni architettonici di Caserta e l’Anas fu determinante per il restauro del ponte del 1998; l’uso governativo fu affidato dal 2007 alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Ad oggi il ponte borbonico è stato affidato alla direzione del Comprensorio Archeologico di Minturno e la visita è compresa in quella del Parco.
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